Sembra un racconto di fantascienza eppure è stato uno studio svolto in questi ultimi mesi dagli astronomi: non preoccupatevi non accadrà adesso ma sta allarmando gli studiosi
Si parla sempre più spesso della fine del mondo, dal 2012 che doveva essere l’anno di chiusura della storia degli esseri terrestri secondo il calendario Maya, noi purtroppo o per fortuna siamo ancora qui, con guerre, carestie e sofferenze. Ma nonostante le brutture di cui siamo tutti a conoscenza, nessuno di noi vorrebbe mai rinunciare alla sua vita, perché in fondo fa parte del nostro istinto primordiale, quello della tutela alla vita.
A quanto pare i nuovi studi sul Sole hanno però dimostrato che la nostra stella prima poi esaurirà il carburante arrivando a inghiottire sia Mercurio che Venere e la Terra nella sua scia. Questi nuovi pronostici sono arrivati dopo aver visto attraverso il telescopio il Sole ingiottire un pianeta a soli 12mila anni luce di distanza nella nostra galassia della Via Lattea.
Questa stella aveva iniziato a diventare 100 volte più luminosa nel giro di 10 giorni, fino poi a svanire per sempre: il Sole l’aveva ingoiata. Questo sguardo che prima era stato solo e sempre teorico, adesso è stato registrato e ha fatto ragionare sul destino del nostro pianeta Terra.
“Una sera abbiamo notato una stella che cambiava rapidamente luminosità, era troppo illuminata, era diverso da qualsiasi sfogo stellare mai visto prima” spiegano i ricercatori. Da lì allora la curiosità di capire cosa stesse succedendo. Lo studio è andato avanti per circa 12 mesi, tempo necessario per iniziare a comprendere cosa stesse succedendo per davvero.
Le stelle molto luminose sono molto calde, ma questa era invasa da molecole peculiari, che si vedono solo nelle stelle molto fredde. Proprio questo contrasto caldo-freddo non era coerente. Dai primi studi con la telecamera a infrarossi gli ricercatori hanno iniziato a capire di cosa si trattasse “Cademmo dalla sedia alla vista”.
A quanto pare tutto ciò potrebbe succedere anche alla Terra, sì, almeno questi sono i pronostici, ma tra ben cinque miliardi di anni, quindi per noi che non facciamo ricerca nello spazio, la notizia diventa relativa. Possiamo ancora dormire notti tranquille per quel che ci riguarda, ma sono comunque passi da gigante per gli studi sul nostro sistema solare.