Truffe Bancomat, ti metti a piangere: le banche non ti rimborsano più I Occhio, sei in balia dei ladri
Non sono affatto belle e rincuoranti le notizie che stanno circolando in questi giorni circa le truffe di cui restano vittime i correntisti.
Sì, perché al danno creato dalla truffa ricevuta, si aggiungerà anche la beffa di un mancato rimborso della somma indebitamente sottratta. E’ una nuova tegola per molti cittadini che stanno cadendo nelle trappole di questi criminali subdoli e senza scrupoli. Purtroppo, sono sempre di più le vittime nonostante le banche avvertano tutti del pericolo.
E le truffe sono le più svariate. possono capitare dinanzi ai Bancomat, per strada dopo aver prelevato. Ma possono arrivare anche attraverso telefonate che si ritengono innocue o sicure. E, poi, ci sono loro. Le mail ed i messaggi. Questi contengono al loro interno notizie con carattere di somma urgenza. E queste possono essere avariate.
Può capitare che arrivi una notizia di problemi al conto corrente o di fantomatici ordini su portali e-commerce non andati a buon fine. E tutti questi messaggi invitano ad operare in un solo, unico modo: gli utenti devono assolutamente cliccare il link contenuto al loro interno. Devono farlo per risolvere la problematica occorsa.
Ma una volta cliccato, il link è la loro fonte di inestimabili problemi. Capiterà l’irreparabile. Verranno sottratti tutti i risparmi dal proprio conto corrente e non si potrà far più nulla per riaverli. O meglio, una possibilità c’è. Ma la notizia che sta sconvolgendo tutti i risparmiatori è proprio questa: le banche non rimborseranno più il maltolto delle truffe.
Con una sentenza, la Corte di Cassazione nega la possibilità di rimborso del maltolto agli utenti truffati.
E’ una notizia che nessuno si aspettava. Eppure, la Corte di Cassazione ha avallato la sentenza dei giudici della Corte d’Appello di Palermo. Sì, perché tutto è partito da lì ed ha come protagonista un risparmiatore truffato di ben 6 mila euro. La vittima ha dovuto disconoscere un bonifico effettuato dal proprio conto, ma non da lui.
Così ha intentato causa contro la propria Banca ed il tribunale di Palermo aveva dato ragione alla vittima imponendo il risarcimento, poiché la banca non aveva garantito la sicurezza del proprio cliente. La Corte d’Appello del capoluogo siciliano ha, poi, ribaltato la sentenza escludendo qualsiasi responsabilità da parte della Banca. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso della persona truffata ed ha ratificato ciò che era stato sentenziato in Sicilia.
Questo perché, secondo i giudici, la Banca aveva messo in atto tutte le misure di sicurezza per evitare problemi ai suoi utenti. E li aveva anche invitati a stare molto attenti ai frequenti messaggi, sms e di posta elettronica, che potevano risultare truffe. Stiamo parlando dei vari messaggi di phishing. Quindi la responsabilità ricadeva sui truffati. Sono stati loro a consegnare le loro credenziali affinché il truffatore potesse agire liberamente.
Si è creato un precedente che fa giurisprudenza: le banche non rimborseranno più le vittime di phishing.
Ebbene sì, quanto accaduto in queste ultime ore fa presagire che mai più le vittime di phishing saranno rimborsate dai propri istituti di credito di appartenenza. Quindi, il nostro consiglio è quello di prestare maggiore attenzione. E, quando arriva un qualsiasi messaggio sospetto, bisogna assolutamente sincerarsi che sia la Banca ad inviarlo. Altrimenti, procedete con segnalazioni sia alla vostra Banca sia alla Polizia Postale. Ci penseranno loro a smascherare questi furfanti e a voi, certamente, non sarà sottratta alcuna somma di denaro in maniera indebita.