Nel contesto sociale che stiamo vivendo con crisi economica e inflazione alle stelle, si spera non arrivi un altro “terremoto” peggiorativo.
Sì, perché un ulteriore evento del genere non potrebbe fare altro che peggiorare di gran lunga la situazione già ampiamente compromessa. Insomma, ci sarebbe da dire tantissimo su ciò che sta avvenendo. Bollette di gas e luce hanno raggiunto record storici, così come i prezzi dei carburanti, mai così alti.
Come se ciò non bastasse, di conseguenza anche i prezzi dei beni di prima necessità sono aumentati. L’inflazione è alle stelle e porta conseguenze in tutti i settori, compreso quello bancario. I risparmi si assottigliano sempre di più ed i cittadini non riescono a far fronte a tutte le spese che debbono sostenere ogni mese.
Come ben sapete, anche le tariffe telefoniche hanno visto aumentare i loro canoni. Ha iniziato prima Tim, seguita a ruota da WindTre e Vodafone. Aumenti su aumenti con variazioni unilaterali dei contratti. Ciò vuol dire che i cittadini non poteva sindacare questi aumenti. L’unica possibilità è esercitare il diritto di recesso.
In più, c’è una clausola inserita in tutte le rimodulazioni che è chiamata, ormai, da tutti “clausola inflazione“. In pratica, in base all’andamento dell’inflazione aumentano ogni anno le tariffe. E l’aumento minimo, anche in caso di inflazione bassa o inesistente è del 5%. un vero salasso. Nonostante ciò, le tariffe telefoniche italiane sono le più basse di tutto il continente europeo. Bisogna prepararsi, però, a qualcosa di drammatico.
Sì, avete capito benissimo. Se fino ad ora tutti gli utenti si lamentavano dei rincari, per tutti questi tra un po’ sarà un vero e proprio dramma. Infatti, le tariffe sono destinate ad aumentare. E la motivazione non sta nel fatto che ci saranno ulteriori modifiche unilaterali dei contratti. Bensì, la questione è più spinosa.
Da tariffe più economiche a tariffe più costose in Europa il passo è davvero breve. Ma capiamo il perché di questo cambiamento netto e radicale nel nostro Paese. In pratica, la rete TIM è in vendita. Sì, avete capito benissimo. Ci sono due offerte che vanno dai 18 ai 21 miliardi di euro. Per il momento risultano essere insufficienti, almeno secondo gli azionisti di maggioranza.
Si aprirà un contenzioso che farà slittare la vendita, ma una volta venduta la rete TIM accadrà ciò che non sarebbe mai dovuto accadere. Ovvero, le tariffe telefoniche legate ad Internet subiranno un’impennata davvero pazzesca. Neanche la concorrenza potrà attenuare il forte impatto dato che la rete sarà unica e non sussisterà più il principio fondante della concorrenza.