La situazione in merito alle tariffe telefoniche è fuori controllo: nuova formula sui rincari, questa volta non puoi neanche fare il recesso
I prezzi continuano a salire, ma non solo quelli del cibo e dei trasporti, crescono anche i prezzi delle tariffe telefoniche fino ad una via di non ritorno. La maggior parte delle grandi aziende italiane di telefonia già mesi fa aveva dichiarato di dover alzare i prezzi seguendo l’andamento dell’inflazione per rientrare nelle spese visti gli aumenti dei prezzi dell’energia. Questa politica che all’inizio sembrava ancora blanda, adesso invece va dritta al punto.
Ci saranno rialzi per tutti, ma questa volta ci saranno cambiamenti anche sulle politiche di recesso. Le nuove direttive sulle tariffe telefoniche spaventano i clienti: considerando l’andamento dell’inflazione, c’è da dire che se continuassimo a rimanere in questa situazione, i prezzi potrebbero salire anche a una 20 euro in più, un panorama impensabile visto i salari ristretti degli italiani.
Al momento è stato ufficializzato un altro aumento di circa 2 euro a compagnia telefonica, esclusa Fastweb che invece sembra essere molto sicura del fatto che anche mettendo aumenti cospicui, i clienti rimarranno, così da posizionare già aumenti che raggiungono i 5 euro. La situazione, appunto, diventa problematica per tutti, nessuno esente.
Con queste nuove politiche sui rialzi delle tariffe, c’è poi da considerare il fatto che l’aumento del prezzo mensile di 2 euro a lungo andare si fa sentire, ma il cliente non ha più il diritto di recesso, che prima invece veniva inteso come automatico ogni qual volta lo si sarebbe chiesto, anche sul momento, senza pagare maggiorazioni.
Probabilmente ci si è resi conto che in questo modo si sarebbero persi troppi clienti e troppo velocemente e che questa stessa velocità avrebbe portato non pochi problemi all’azienda per far rientrare i conti di fine mese. Anche per questo si è pensato di eliminare la possibilità di recedere senza alcun vincolo.
Dall’altra parte, ad oggi, difficilmente si chiederebbe di disdire il contratto per pochi euro al mese in più: sarebbe più la fatica e il tempo da spendere per fare il passaggio che i risultati che si raggiungerebbero. C’è da considerare il fatto che ormai sono tutte le aziende telefoniche a dover aumentare i prezzi, motivo per cui sarebbe difficile trovare una valida alternativa veramente conveniente.
C’è anche chi sostiene che queste nuove politiche siano state fatte per incentivare il passaggio alla fibra, ma la verità è che in una situazione di disagio economico come quella in cui si trova l’Italia oggi, è facile speculare.