Facebook in causa, gli utenti possono far richiesta di risarcimento per farsi pagare i danni ricevuti
Negli anni passati Facebook non è riuscito a gestire i dati di milioni di utenti. Adesso ci sarà una causa, ma la verità è venuta fuori solo quando Zukerberg ha cambiato il nome dell’azienda evolvendo in Meta.
Quest’ultima ha accettato di pagare ben 725 milioni di dollari, parte dei soldi torneranno agli utenti che ne faranno richiesta e risulteranno idonei. Meta ha infatti deciso di pagare la causa collettiva per una fuga di dati per quanto riguarda gli anni che vanno dal 2009 al 2022.
Il reclamo si può presentare entro il 25 agosto 2023, ma riceveranno il pagamento solamente coloro che sono stati effettivamente vittime della fuga di dati (si faranno gli opportuni controlli in merito).
Meta è stata accusata di aver reso disponibili a terzi i dati degli utenti e i dati sugli amici degli utenti senza averne alcuna autorizzazione esplicita. Tutto ciò viene fuori da Cambridge Analytica del 2018 che aveva già calcolato circa decine di milioni di account Facebook vittime di questo passaggio di dati.
Lo studio legale di Keller Rohrback ha spiegato però che nonostante si siano raccolti i dati da circa 30milioni di profili, in realtà l’azienda potrebbe aver raccolto le informazioni personali di ben 87 milioni di utenti. Si presume che Facebook sia a conoscenza della cessione di dati a terzi già dal 2015 ma non ha mai preso provvedimenti, fin quando nel 2019 l’azienda è stata querelata.
Facebook non condivideva solo informazioni come sesso ed età ma anche informazioni ancora più private, come messaggi personali inviati in chat e anche foto e video. Lo scandalo però è stato insabbiato, in effetti nessun quotidiano ne ha mai parlato abbastanza. Nell’agosto 2022 è stato raggiunto accordo in tribunale e la Corte ha tenuto un’audizione sull’approvazione preliminare dell’accordo il 2 marzo 2023.
Tutti gli utenti che pensano di avere il diritto a una parte dell’accordo potranno inoltrare i loro dati attraverso modulo. Inoltre Meta a dichiarato che negli ultimi 3 anni si sono concentrati in particolare sulle migliorie in merito alla privacy, ma gli ingegneri hanno specificato che ci sono state delle perdite di dati degli utenti per via di alcuni evidenti difetti del sistema di gestione dati. Fin quando non verranno pagati i danni agli utenti la questione rimarrà aperta, si aspettano quindi sviluppi sul risarcimento.