Conti correnti, alcune banche tagliano i costi e altre li aumentano I Controlla se ti è andata male
E’ un periodo questo che stiamo vivendo molto ricco, ma di aumenti ed i poveri cittadini non riescono ad arrivare a fine mese.
E’ davvero un periodo nero sotto tutti i punti di vista. Una situazione che è iniziata con la pandemia ed è continuata a causa della guerra tra Russia ed Ucraina. Abbiamo visto alzarsi i prezzi dell’energia e di conseguenza quelli dei carburanti. A ruota, anche i beni di prima necessità hanno visto rialzare i loro prezzi.
L’inflazione è a livelli altissimi e si pensa che questo trend sia destinato a durare a lungo. Il potere di acquisto è calato nettamente ed i cittadini sono costretti a prelevare contante dai propri risparmi per poter sopravvivere. Come se non bastasse, anche le compagnie telefoniche hanno aumentato le proprie tariffe con modifiche unilaterali dei contratti.
Il motivo è identificabile con la voglia delle compagnie di migliorare i propri servizi. Ma alcuni cittadini hanno trovato all’interno dei nuovi contratti anche clausole relative all’inflazione. O meglio, all’aumentare dell’inflazione, aumenterà anche la tariffa mensile da pagare. E modifiche unilaterali come queste sono state apportate anche dalle Banche.
In pratica, gli Istituti Bancari per far fronte all’inflazione dilagante hanno deciso di modificare i contratti dei conti correnti, aumentando le spese che i loro clienti devono sostenere. certo, ci sono anche Istituti che non lo hanno fatto o che, addirittura, li hanno diminuiti. In questo articolo vedremo quali sono le Banche che hanno aumentato i costi e quali quelle che li hanno diminuiti.
Quali Banche hanno deciso di effettuare un ulteriore salasso ai cittadini?
Partiamo da Banca Sella e Bnl. Entrambi gli Istituti Bancari hanno diminuito i costi dei conti correnti, ma solo ed esclusivamente quelli delle imprese. Di contro Bnl ha aumentato i costi di tutti i conti correnti a causa dell’inflazione. Il Banco di Desio ha dapprima diminuito i costi per poi aumentarli sempre a causa dell’inflazione.
Situazione e motivazione analoga per Bpm e Bper. Conti correnti e carte di credito costano molto di più rispetto a prima. Ma gli aumenti non risparmiano neanche gli utenti di Credit Agricole e di Credem Banca. Chi, invece, può sorridere sono tutti i clienti di Fineco ed Intesa San Paolo. Questi, infatti, vedranno diminuire i costi di gestione.
Unicredit, dal canto suo, ha ridotto i canoni dei conti, ma ha rialzato i costi sempre a causa dell’inflazione. Chi, invece, non ha né aumentato né diminuito i costi dei contratti sono Banca Mediolanum e Banca Etica. Mentre CheBanca! è ancora in fase di valutazione: non sa se aumentare o diminuire i costi.