Tariffe telefoniche, dal primo aprile la stangata: aumenti fino al 10% con questi operatori
Novità per quanto riguarda le tariffe telefoniche, i consumatori protestano per l’aumento in picchiata da parte della maggior parte dei gestori
Ne avevamo già parlato nei mesi scorsi ma la corsa agli aumenti continua. Da quest’anno le compagnie telefoniche hanno deciso di permettersi di modificare il prezzo delle tariffe in base all’andamento dell’inflazione.
Una scelta che ha destato curiosità in quanto non del tutto giustificabile. È così entrata in gioco l’Unione Nazionale Consumatori per dare un severo parere sul continuo aumento delle tariffe. Secondo l’associazione è chiaro che anche il settore telefonia sta vivendo un momento di crisi ma non può essere il consumatore a pagarne le conseguenze.
“Se questo meccanismo fosse stato adottato nei dieci anni passati, con l’inflazione quasi nulla, la spesa media sarebbe più alta dell’oltre 50%” spiegano, esterrefatti per la speculazione che si sta vivendo in ogni ambito del sociale. Tim e WindTre le prime ad annunciare gli aumenti e la situazione per il 2024 inizia a diventare ostica.
La comunicazione per il 2024: Tim e Wind aumentano le tariffe
Nelle ultime ore hanno annunciato che si continuerà con l’aumento. Per quanto riguarda Tim ha parlato di una tariffa a rete fissa che continuerà a salire nel 2023 con un coefficiente di maggiorazione del 3,5%.
Anche per gli abbonamenti saliranno i costi con una soglia massima del 10%. Il primo considerevole aumento vedrà la luce il primo aprile 2024, Tim pubblicherà tutti i dati direttamente sul sito, ma anche WindTre vedrà degli aumenti con percentuale minima del 5%. Per quanto riguarda i vecchi contratti avranno un costo maggiorato di circa due euro.
Il diritto di recesso e i problemi sul contratto: conviene cambiare gestore?
Per quanto riguarda il preavviso del recesso dal contratto, decadono il diritto ai 60 giorni di preavviso e il recesso senza penali. Anche su questo punto diverse le polemiche perché sembra che ci sia poca trasparenza e poca possibilità di scelta da parte del consumatore. Per non rimanere colpiti dalle offerte bisognerebbe stare attenti alle novità mensili che proporranno gli altri gestori per accaparrarsi clienti.
Ad esempio stanno nascendo diverse possibilità di riduzione dei costi scegliendo pacchetti che vedono anche abbonamento a pay tv, inserendo tutto in un unico contratto. In questo modo pur vedendo un significativo aumento, risulta comunque conveniente perché l’azienda riesce a proporre un prezzo molto più basso grazie all’unione di abbonamenti di vario tipo.
Prima di cambiare gestore, però, bisogna essere sicuri della scelta, in quanto c’è da considerare che l’aumento dei costi riguarderà più o meno tutti, con poche esclusioni e non sempre un passaggio da un gestore all’altro può essere la soluzione perché con le nuove politiche gli aumenti di prezzo possono essere repentini e cambiare i contratti stipulati da un giorno all’altro.