L’Unione europea bacchetta WhatsApp: “Così non va, obbligatorio cambiare” I Cosa succede adesso
WhatsApp continua a prendere schiaffi, dall’UK all’UE, le novità necessarie alla ‘sopravvivenza’ della piattaforma di messaggistica, nuovi equilibri
La piattaforma di messaggistica ha ricevuto un primo stop nei giorni precedenti dall’UK. La richiesta della governance inglese è stata quella di poter accedere ai contenuti delle chat di WhatsApp per controllare i cittadini per la loro privacy, soprattutto per quanto riguarda pedopornografia e tutte le problematiche legate alla parte oscura di internet.
WhatsApp ha preso posizione, reclamando il diritto di proteggere i suoi utenti con una crittografia end-to-end attraverso la quale può accedere ai dati della chat solo chi ne fa parte, né l’azienda né terzi potrebbero ricevere informazioni private di questo tipo.
L’intento sarebbe quello di eliminare la crittografia per riuscire a tutelare i minori da malintenzionati che utilizzerebbero WhatsApp per scopi subdoli. Il colosso di Zuckerberg però ha deciso di non sottostare alla proposta e di preferire di eliminare il servizio per il loro Paese piuttosto che modificare le loro condizioni relative alla privacy (evento non ancora accaduto perché probabilmente l’Uk ritirerà la proposta pur di non cancellare WhatsApp dal proprio Paese).
Dalla richiesta dell’Uk, alla proposta Ue, WhatsApp congela una e cede all’altra
Dopo l’UK è arrivata anche L’UE. In questo caso la piattaforma di messaggistica ha deciso di andare incontro alla proposta, ed è stata enormemente ringraziata per questo. A seguito di un dialogo con le autorità per la protezione dei consumatori dell’Unione Europea, riporta l’Ansa, WhatsApp ha deciso di impegnarsi nell’essere più trasparente per quanto riguarda le modifiche sui termini di servizio.
Renderà quindi molto più semplice la possibilità di espressione sul consenso da parte dei suoi utenti, che potranno dichiarare di rifiutare gli aggiornamenti nel caso non fossero d’accordo e ai quali verrà spiegato quali saranno i risvolti della scelta, come ad esempio i casi in cui il rifiuto potrebbe essere collegato ad una consequenziale impossibilità di utilizzo dell’applicazione.
Cosa cambierà per gli utenti con la nuova normativa Ue per WhatsApp
Zuckerberg ha anche confermato ancora una volta che i dati personali degli utenti non vengono condivisi in nessun modo con terze parti e neanche ad altre società Meta (come si cospirava) come Facebook, per scopi pubblicitari. Il commissario Ue per la Giustizia Didier Reynders ha poi ringraziato pubblicamente il team di Zuckerberg per la scelta d’impegnarsi a modificare le sue pratiche per sottostare alle normative Ue.
Da questo momento in poi, quindi, i consumatori dovranno capire tutte le novità del servizio che utilizzano, e rispondere con un’accettazione o un rifiuto, in modo da poter decidere autonomamente se intenzionati ad utilizzare la piattaforma, considerando che precedentemente i consensi erano sempre relativi e poco concreti.