Pos, si cambia di nuovo: cosa succede ai pagamenti con carta I “Sotto questo importo lecito rifiutare”
Quello del pagamento elettronico è un problema che va avanti da ben dieci anni, tra dibattiti, diatribe e litigi assurdi.
Questo tipo di pagamento è stato introdotto, in Italia, nel 2012. E, subito, ha avuti i suoi primi riscontri, diventando via via, anno dopo anno, sempre più utilizzato. Una delle motivazioni per cui è stato prima immesso e, poi, reso obbligatorio questo metodo di pagamento, è il contrasto ad una pratica che nel nostro paese è di moda.
Stiamo parlando dell’evasione fiscale. E i Pos sono ritenuti uno dei mezzi per contrastarla in maniera efficace. Infatti, si parla di transazioni facilmente tracciabili. Nell’ultimo periodo, poi, con l’obbligatorietà per esercenti ed aziende di acconsentire al pagamento elettronico, l’Italia è diventato il paese con il maggior numero di presenze di Pos. Di contro, però, non è il primo Paese nella classifica in cui si monitorano questi pagamenti.
In pratica, ci sono tantissimi Pos, ma la gente paga ancora con il contante. E non perché i commercianti o le aziende rifiutano la moneta elettronica. I cittadini preferiscono ancora pagare con metodi tradizionali poiché hanno paura delle truffe. L’obbligo di acconsentire al pagamento elettronico non è visto di buon occhio dalla maggioranza degli esercenti.
Specialmente quelli più piccoli, come tabaccai, cartolerie, distributori di carburante che, attraverso questo strumento, vedono calare sempre più i loro, già bassissimi, margini di guadagno. Tutto ciò a causa delle commissioni altissime. Molto si è detto, ma poco si è fatto in quest’ultimo periodo per trovare una soluzione concreta al problema. Ma c’è aria di cambiamento reale. vediamo cosa succede.
Un nuovo cambiamento previsto nel breve periodo: ecco le soglie per accettare i pagamenti elettronici.
Il Governo attuale stava per immettere all’interno della nuova Legge di Bilancio 2023 la soglia minima per l’accettazione dei pagamenti con Pos. Questa era stata stabilita in 30 euro. Sotto tale soglia, gli utenti avrebbero dovuto pagare in contanti. Poi, ad un certo punto ha fatto dietro front a causa delle pressioni esercitate dall’Unione Europea.
Si intravede, però, uno spiraglio di luce per tutti quei piccoli esercenti e le piccole aziende. Ed è nuovamente ritornata di moda la possibilità di rifiutare piccoli pagamenti di somme esigue attraverso gli strumenti elettronici che tutti conosciamo. In pratica, ritorna la possibilità di rifiutare pagamenti al di sotto la soglia dei 30 euro.
Badate bene, però, questa è soltanto una proposta di Confesercenti. Ed è una proposta che verrà fatta se il Governo non dovesse accettare quella primaria, propedeutica a quella appena citata. Infatti, Confesercenti ha chiesto di azzerare completamente tutte le commissioni sui pagamenti elettronici sotto la cifra di 30 euro. Staremo a vedere cosa succederà. Il tavolo di discussione è previsto per il 17 marzo.