Spotify, rivoluzione radicale: diventa simile a TikTok e Instagram I Adesso c’è il terrore spam
Una rivoluzione per la piattaforma streaming musicale, diventa simile ad altri social network perché da questo momento in poi sarà possibile avere più interazione
Spotify negli ultimi anni è diventata una piattaforma di streaming musicale che supera i 500 milioni di utenti attivi mensili, 205 milioni di abbonati paganti a fine 2022 e ben 10 milioni di creatori di contenuti.
La rivoluzione di Spotify è stata raccontata anche nella docu-serie su Netflix, dedicata proprio all’ideatore Daniel Ek. Il concetto di base era rendere la musica fruibile per tutti, anche coloro che non avevano buone condizioni economiche da potersi permettere l’acquisto di dischi e cd.
In questo modo la piattaforma si propone un contenitore di musica, gratis, che si sostiene grazie alla pubblicità. Al momento Spotify è gratuito per tutti, ma con un limite: impossibile la scelta dei singoli brani, bisogna rispettare l’ordine che propone l’algoritmo, e impossibile anche mandare avanti la canzone: ogni utente ha un tot di salti ogni mezz’ora.
Spotify, la differenza tra base e premium e le novità sulla piattaforma
Per sbloccare le funzionalità in più bisogna pagare circa 10 euro al mese. Diversa la questione per l’app per pc, perché in questo caso si hanno molte meno limitazioni rispetto al cellulare ma con l’unico vincolo della pubblicità. Negli anni Spotify si è evoluta, dando spazio agli utenti che potevano condividere la musica con gli amici, mostrando ciò che si stava ascoltando sul momento, fino poi a seguire gli artisti preferiti, creare delle playlist e renderle pubbliche per poi anche poterle pubblicare sui social.
Ad oggi però gli sviluppatori hanno pensato di fare un altro passo avanti rendendo la piattaforma ancora più simile alle bacheche di Tik Tok e Instagram, puntando tutto sull’interazione tra utenti. Innanzitutto inserirà nuovi strumenti per artisti e creator, con un’attenzione in particolare al formato video legato al brano.
Cosa si nasconde dietro alla rivoluzione Spotify
La piattaforma poi diventerà più interattiva grazie alla possibilità di ascoltare le anteprime dei brani e fornire consigli ancora più personalizzati. Per i creator sarà più facile vendere merchandising e biglietti per eventi dal vivo. Si potranno poi inserire video di 30 secondi nel profilo, un po’ come già funziona per le Instagram stories.
Questa rivoluzione servirà per portare gli utenti a usare per più tempo l’app, incrementando le interazioni, una politica volta ad invertire il senso di marcia degli ultimi tempi che ha visto una perdita netta di 430 milioni di euro per l’anno 2022. A gennaio di quest’anno Spotify comunicò un taglio di quasi il 6% della sua forza lavoro per ridurre i costi, si spera in una rapida ripresa.