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Nuova pandemia da aviaria: cosa sappiamo e quali rischi ci sono I “Dobbiamo prepararci, sarà peggio del Covid”

Sede dell’OMS – themagazinetech.com

Stiamo appena uscendo, a piccoli, anzi piccolissimi passi, dalla pandemia di Covid-19 e già si parla di fare moltissima attenzione.

Ad asserirlo non sono quelli che oggi vengono chiamati “complottisti“, ma l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). La pandemia che ci stiamo lasciando pian piano alle spalle ha fatto moltissime vittime. E con questo termine non intendiamo solo le persone, purtroppo, decedute per le complicazioni di questo maledettissimo virus.

Ci sono altre vittime. Si, perché c’è chi ha perso il lavoro a causa delle restrizioni e della conseguenze crisi finanziaria mondiale e, ovviamente, la pandemia ha avuto anche numerosissimi risvolti psicologici. Ciò è dovuto proprio alle restrizione, alla mancanza di socialità, alla impossibilità di poter uscire di casa per tantissimo tempo.

E, come se non bastasse, da alcuni giorni si inizia a parlare di un nuovo pericolo. Una nuova pandemia che potrebbe colpire nuovamente l’umanità. In questo articolo vi racconteremo cosa sta succedendo e i motivi che hanno spinto proprio l’OMS a lanciare questo preoccupantissimo allarme. Mettetevi comodi e non fatevi prendere dall’ansia.

Nuova pandemia: l’Influenza aviaria potrà propagarsi a macchia d’olio.

L’influenza aviaria è apparsa per la prima volta nel lontano 1996. Da quel momento i casi nell’uomo sono stati rari, ma adesso a preoccupare è il passaggio avvenuto negli ultimi anni di questo virus da uccelli a mammiferi. Nel Regno Unito nel 2021 sono stati riscontrati casi in lontre, visoni e volpi. Ed anche in Spagna c’è stata una epidemia in un allevamento di visoni.

Cosa importante, però, è che al momento nessun caso del genere è stato segnalato nel nostro Paese. Per questo motivo, però, l’OMS ha lanciato l’allarme ed ha invitato tutte le Nazioni del mondo a monitorare e sorvegliare tutti quegli ambienti in cui si sia, per forza di cose, interazione tra uomo ed animale, ad esempio all’interno degli allevamenti.

Sempre secondo l’OMS, è vero che sono rari i casi di trasmissione all’uomo e tra uomo e uomo di H5N1, ma non c’è mai la sicurezza che questo non avvenga. Il consiglio, poi, dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ai cittadini è quello di non toccare per nessuna ragione animali morti che si incontrano in strada. Molto meglio allertare le autorità sanitarie del luogo in cui ci si trova.

Massima allerta, quindi, per far si che dopo i mammiferi contagiati, il virus non muti e possa attaccare anche gli uomini e creare una nuova pandemia globale che, a detta degli esperti, potrebbe essere anche più feroce di quella da Covid-19 che stiamo ancora vivendo. La speranza è che ciò non accada, ma vi invitiamo a prestare massima attenzione.

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Angelo Costantino