Acqua calda a casa senza pagarla tanti quattrini in più: l’idea arriva direttamente dall’Inghilterra e potrebbe essere un gran successo anche in Italia
Le bollette di luce e gas diventano sempre più alte, se si potesse risparmiare almeno sull’acqua questo sarebbe un grande traguardo. Ma come fare? L’acqua è proprio difficile da risparmiare considerando che serve per la doccia, la lavatrice, ma anche per la cucina.
In Inghilterra hanno già trovato una soluzione decisamente ingegnosa che potrebbe avere un gran successo anche in Italia. Un nuovo sistema per ottenere acqua calda gratis, sembra impossibile da pensare eppure è proprio così, gratis.
Il sistema prende il nome di Heata, e per funzionare sfrutta il calore prodotto dai server per riscaldare l’acqua dello scaldabagno nelle abitazioni private che hanno aderito al progetto cardine, permettendo quindi l’esperimento. Usare acqua calda prodotta dall’energia del server in operazione senza doversi preoccupare di pagare per riceverla, chi non aderirebbe? Ma vediamo nello specifico come funzionerebbe.
Non è facile spiegare il processo di riscaldamento dell’acqua, in sostanza, il progetto prevede che ottenendo molti dati dal cloud, il server inizierebbe le elaborazioni e in questo modo si surriscalderebbe talmente tanto da emanare il calore prodotto al boiler che quindi generà acqua calda. I costi sono praticamente vicini allo zero perché l’acqua si riscalderà attraverso il surriscaldamento del server che nel frattempo sarà a lavoro.
Sul boiler di casa viene montata l’unità di elaborazione, un rettangolo di 40 cm che viene posizionato sul boiler attraverso una grande piastra metallica incollata al serbatoio dell’acqua attraverso una resina epossidica termica che permetterà il passaggio del calore. La piastra è una parte veramente importante perché è collegata ai dissipatori di calore delle CPU.
La strategia di Heata consente di dare all’abitazione 4,8 kQh di acqua calda al giorno, ovvero circa l’80% dell’acqua richiesta da una famiglia media britannica (simile alla spesa italiana). In questo senso, si pagherà in bolletta solo il 20% restante giornaliero.
In questo senso il risparmio sarà di 200 sterline, ovvero 220 euro nel caso questa metodologia si adottasse anche in Italia. Al momento non c’è nessuna start-up a proporre il progetto ma considerando che in Inghilterra si sta espandendo sempre di più è molto probabile che verrà pensato anche dagli italiani. Sarebbe un ottimo modo per risparmiare a fine mese in modo da barcamenarsi con il caro bollette.