Home » Tariffe telefoniche, la nuova clausola ti farà pagare ogni anno più del precedente I Due grandi operatori l’hanno già messa nei contratti

Tariffe telefoniche, la nuova clausola ti farà pagare ogni anno più del precedente I Due grandi operatori l’hanno già messa nei contratti

operatori-telefonici-
operatori-telefonici-

Nuova clausola in merito alle tariffe telefoniche. I pagamenti cambieranno per tutti, perché anche i grandi operatori hanno aderito, da adesso il prezzo delle tariffe potrebbe variare di continuo

Il mercato della telefonia, sia fissa che mobile, sta cambiando inevitabilmente. I prezzi continuano ad alzarsi e anche la percentuale di inflazione rende la vita difficile a tutti. Il nuovo problema in arrivo per i consumatori sembra scontato, ma in realtà è da considerare in ogni sua parte. Il cliente avrà un aumento sulle tariffe, sia per quanto riguarda WindTre, che Tim e Vodafone.

L’innalzamento dei prezzi, però, non sarà statico, bensì varierà al variare dell’inflazione. Che significa ciò? È intervenuta l’ISTAT con una clausola attraverso la quale i contratti renderanno il canone mensile indicizzato all’andamento dell’inflazione. Ciò cosa comporta al contratto del consumatore?

Tariffe telefoniche, come varieranno i contatti e chi sarà costretto a pagare di più

Centro Tim (istock)
Centro Tim (istock)

In sostanza, i nuovi contratti faranno sì che il cambiamento dell’aumento delle tariffe potrebbe variare di mese in mese. Non si parla però solamente di aumento perché sarebbe improprio, il tasso di aumento del prezzo delle tariffe, varierà in base alla percentuale d’inflazione, questo significa che da un mese all’altro potrebbe anche diminuire. E il cliente come viene tutelato? Ogni mese potrebbe ricevere un prezzo differente?

L’unica tutela sta nel fatto che il contratto si può chiudere in qualsiasi momento e in qualsiasi mese, chi invece decide di non disdire il contratto, purtroppo dovrà sostare alle proposte di prezzo della sua compagnia telefonica e non potrà far nulla per rifiutare gli aumenti. Per la Tim l’aumento non potrà superare il 10% ma al tempo stesso non terrà conto di valori negativi (il prezzo non può andare in negativo e scendere meno del rialzo iniziale). Per quanto riguarda Wind, invece, la variazione ha titolo di aumentare entro il primo trimestre dell’anno, pari almeno al 5% del totale.

Per Wind soglia minima, per Tim soglia massima, alla quale però aggiunge un coefficiente di 3,5 punti che va ad aumentare il rincaro rispetto all’inflazione. Il nuovo contratto è stato molto criticato dalle associazioni per la tutela dei consumatori in quanto sembra mostrare una limitazione della libertà di scelta del consumatore che non potrà fare un salto da un operatore all’altro senza costi. La lettera di protesta è stata inoltrata, al momento l’unica tutela del consumatore è quella di cercare un altro operatore che non applica aumenti sottostando alla clausola ISTAT (al momento in molti hanno fatto questa scelta, ma non si sa fino a quando gli operatori sceglieranno di non adeguarsi).