La scoperta che rende immortali: questo ormone prevede il futuro della tua salute I Potremo curarci in anticipo
Essere immortali o vivere la vita appieno anche con l’avanzare dell’età sono due dei sogni nel cassetto di ogni essere umano.
Ovviamente l’immortalità resterà tale, anzi possiamo dire che è una utopia. Mentre il secondo sogno nel cassetto è abbastanza realizzabile. Ci sono tante precauzione da tenere in considerazione se si vuole vivere a lungo lontano dalle malattie che insorgono con l’avanzare dell’età. Non bisognerebbe fumare né bere a dismisura.
Inoltre, bisognerebbe svolgere attività fisica e anche consumare pasti non troppo calorici. Sono sacrifici che bisogna fare se si vuole raggiungere la meta. E’ vero, è difficilissimo, ma val la pena tentare. Ora, però, c’è uno studio le cui conclusione potrebbero aiutare a scoprire se si è soggetti o meno ad una determinata malattia con l’avanzare dell’età e, quindi, cercare di contrastare il suo arrivo. E’ proprio di questo che parleremo nell’articolo. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Grazie all’ormone INSL3 potremmo essere in grado di prevenire malattie degenerative legate all’avanzare dell’età.
E’ uno studio che proviene dall’Università di Nottingham in Inghilterra. Per quanto riguarda l’ormone INSL3, questo arriva per la prima volta negli uomini durante la pubertà. Ed è un ottimo indicatore dello stato di salute dei soggetti analizzati e, anche, delle eventuali malattie degenerative che si possono generare in futuro.
Infatti, grazie ad esso, queste malattie, si potranno prevenire o, quantomeno, curare per far si che non intacchino la vita degli uomini in età avanzata. Insomma, è qualcosa che si deve monitorare da giovani. Per farla breve, grazie a questo ormone, che era già conosciuto, si può anche capire la motivazione che porta alla maggiore probabilità di insorgenza di malattie in alcuni soggetti piuttosto che in altri.
Secondo i ricercatori che hanno avviato gli studi, i livelli di questo ormone nel sangue sono strettamente legati al numero di cellule situate nel testicolo, tra i tubuli seminiferi che producono testosterone. Queste sono le cellule di Leydig. Il numero di queste cellule è strettamente legato al futuro stato di salute dell’uomo che verrebbe preso in esame.
Un numero piccolo di queste cellule e quindi del testosterone da loro prodotto, infatti, potrebbe rivelare la concreta possibilità di un maggior sviluppo di malattie in vecchiaia e quindi uno stato di salute piuttosto cagionevole. Quindi, adesso, gli studi si concentreranno sulle motivazioni dei livelli diversi di questo ormone negli uomini.
Si vuol capire, in pratica, cosa fa si che i livelli siano diversi da soggetto a soggetto. Qualcosa, però, si è già scoperto e riguarda la prima infanzia. Infatti, in questo periodo della vita, la nutrizione ha un ruolo importante così come l’esposizione ad interferenti endocrini. La speranza è di riuscire a capire ancora qualcosa in più in modo da prevenire la maggior parte delle malattie degenerative.