Un fulmine in Nebraska ha forgiato un nuovo minerale I È un quasicristallo finora mai visto sulla Terra
Scoperto un nuovo materiale che fino ad ora era completamente sconosciuto agli scienziati: è venuto fuori dopo una scarica elettrica di un fulmine in Nebraska, si tratta di un qualcosa per la prima volta scoperto sulla Terra.
A renderlo noto è stata l’Università di Firenze. L’istituto ha esaminato un nuovo materiale, rinvenuto dopo una forte scarica elettrica dovuta al fulmine che si è scagliato in Nebraska. Gli studiosi hanno parlato di un quasicristallo, in particolare è stato individuato da Luca Bindi, un docente di Mineralogia e attuale direttore del Dipartimento di Scienze della terra dell’ateneo fiorentino, grazie alla strumentazione dei laboratori universitari.
La scoperta del minerale è stata fatta in collaborazione con i ricercatori della Princeton University, del Caltech e della University of South Florida ed è illustrata nel nuovo numero di Pnas: Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America (in italiano Atti dell’Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti d’America) è una rivista scientifica statunitense, ma anche una delle riviste scientifiche più note a livello internazionale. Fondata nel 1915, pubblica articoli di grande interesse su argomenti di vari settori, specialmente nel campo biomedico, ma anche di biologia, scienze sociali, matematica e tutto ciò che concerne gli studi del settore scientifico.
Bindi ha spiegato il fenomeno di creazione del materiale quasicristallo di natura extraterrestre
“Il campione che abbiamo analizzato – spiega Bindi – si era formato probabilmente dalla fusione di sabbia e materiale di una linea elettrica abbattuta da una potente scarica di un fulmine. La presenza di vetro siliceo suggerisce che abbia raggiunto temperature di almeno 1.710 °C”. È successo nel Nebraska, si tratta di un fenomeno degno di nota in quanto il materiale sembrerebbe essere stato creato dalla potenza distruttiva di un fulmine abbattutosi su una linea elettrica sulle dune sabbiose delle Sand Hills: si è così formato un quasicristallo dall’inedita composizione.
“I quasicristalli sono materiali in cui gli atomi sono disposti come in un mosaico, in modelli regolari ma che non si ripetono mai nello stesso modo, diversamente da quello che succede nei cristalli ordinari, – ha poi aggiunto lo studioso. Non è il primo quasicristallo di natura extraterrestre ad essere stato trovato: si creano in condizioni di pressioni e temperature estreme, per questo difficili da trovare, eppure alcune condizioni particolari ne permetterebbero la creazione.
Bindi, noto a livello internazionale proprio per i suoi studi sui quasicristalli, inoltre, sarà chiamato a tenere nel 2023 una lecture alla Royal Society, otterrà quindi ulteriori riconoscimenti grazie a queste particolari scoperte che continua a studiare ormai da tempo.