Nuova frontiera nella caccia agli alieni con il super radiotelescopio I “Così potente da rilevare uno smartphone su Marte”
Gli extraterrestri, nella cultura di massa, sono rappresentati come forme di vita intelligenti provenienti da un pianeta diverso dalla Terra.
A volte, anzi molto spesso, li chiamiamo alieni riferendoci a rappresentanti di civiltà, o pseudo tali, non umane. non è comunque un tema moderno, quello degli extraterrestri o alieni, dir si voglia. Certo, questo tema è stato trattato largamente in alcuni film di fantascienza, ma già nella mitologia e nella filosofia antica ne troviamo ampie tracce.
Sta di fatto, però, che è un chiodo fisso quello di scoprire nuove civiltà che abitano mondi conosciuti o sconosciuti che siano. Proprio di questo parleremo in questo articolo. Dalla caccia alle streghe medievale, siamo arrivati alla caccia agli alieni dei nostri tempi. Se prima, però, ci si serviva delle accuse e delle dicerie, oggi costruiamo potenti apparecchi, come i telescopi per sondare il terreno spaziale.
Grazie al MeerKAT, un enorme radiotelescopio, la ricerca ha avuto inizio.
Il MeerKAT è un radiotelescopio composto da 64 antenne ed è situato nel Sud Africa. E’ il più grande telescopio dell’emisfero australe. Ci son voluti più di tre anni ai ricercatori e agli ingegneri per mettere insieme questa bomba tecnologica. Pian piano hanno prima sviluppato e poi installato questa potentissimo strumento di tecnologia.
Esso sarà usato per ricercare e catturare tecnologie sviluppate da entità aliene. Ovviamente, questo telescopio non è il primo ad essere usato a questo scopo. Infatti, questo interagirà con il Green Bank Telescope che si trova negli Stati Uniti d’America e con altri sparsi per il mondo. Ovviamente, ne integrerà le ricerche.
Per rendere l’esatta dimensione e portata di questo apparecchio, possiamo dire che, grazie alle sue 64 antenne o piatti, ha la possibilità di scandagliare porzioni di cielo enormi. Addirittura cinquanta volte superiori a quelle del suo cugino americano. E in un tal campo visivo, di stelle ce ne sono molte. Così come molti sono potrebbero essere i segnali di tecnologie aliene, che, nel gergo tecnico, sono chiamate tecnofirme.
Il nuovo apparecchio può, anche, essere paragonato ad un supercomputer in grado di scansionare foto ad alta risoluzione e dati di alta sensibilità. Il tutto, ovviamente, senza intaccare il lavoro di altri ricercatori fatto con lo stesso radiotelescopio.
I tempi di ricerca saranno più o meno lunghi. Secondo i ricercatori ci vorranno almeno due anni per ottenere i primi risultati. Questo perchè nel primo campo visivo che si analizzerà, le stelle sono milioni. Il primo obiettivo è Proxima Centauri. Questa stella ha due pianeti che, secondo i ricercatori, sembrano abitabili e potrebbero fornire alcune belle sorprese. Staremo a vedere!