Un virus è un’entità biologica in grado di replicarsi solo ed esclusivamente all’interno delle cellule degli organismi.
Possono infettare tutte le forme di vita, dagli animali, alle piante, ai microrganismi, batteri e altri virus compresi. Molte specie di virus convivono all’interno di sistemi viventi ospiti in modo simbiotico e gli individui di ogni specie animale, compreso l’uomo, ospitano normalmente un elevato numero di specie virali.
Come se non fosse bastato l’avvento del Coronavirus nel 2019, arriva un nuovo campanello di allarma da parte di alcuni studiosi. Questi, grazie allo scioglimento dei ghiacciai dovuto all’enorme aumento delle temperature, hanno scoperto in Siberia alcuni virus in letargo da decine di migliaia di anni.
Un gruppo di ricercatori francesi ha scoperto sette virus congelati e perfettamente conservati per migliaia di anni nel permafrost siberiano. Gli studiosi fanno parte dell’università di Aix-Marseille. I virus sono stati riportati in vita in laboratorio e lì si sono replicati. Un intervento che agli occhi di tutti potrebbe sembrare rischioso. I ricercatori hanno, però, precisato che è fondamentale un intervento del genere quando si parla di cambiamento climatico e di scioglimento rapidissimo dei ghiacciai.
Infatti, questi organismi rimasti dormienti per secoli sotto i ghiacciai potrebbero rappresentare una seria minaccia per la salute di tutti. Questi virus possono conservare a lungo la loro capacità infettiva. Solo studiando questi fenomeni può preparare gli scienziati a difendere l’intera popolazione. I virus scoperti dai ricercatori francesi risalgano quasi a 27000 anni fa. Uno solo è più vecchio, infatti, risale a 48500 anni fa.
Questo è il virus più anziano mai ritrovato fino ad ora. L’incremento delle temperature sta causando il “risveglio” di patogeni antichi di decine di migliaia di anni. I ricercatori francesi hanno scoperto un gruppo di virus più recenti, congelati per 27.000 anni e uno più vecchio, risalente a 48.500 anni fa. Si tratta del virus più anziano mai ritrovato a oggi. Il professor Jean-Michel Claverie, uno dei ricercatori dell’Università Aix-Marseille che hanno fatto questa meravigliosa ed inquietante scoperta, ha parlato alla stampa. Ha spiegato che si tratta di un record mondiale.
Infatti il professore in questione e il suo team di ricercatori non è nuovo a queste scoperte. In passato aveva già scoperto un virus sui resti di un mammut risalente a 30000 anni prima. Il virus “vecchietto”, ossia quello di 48.500 anni fa è stato trovato in fondo al lago di Yurechi Alas, in Yakutia, in Russia. Si tratta di un pandoravirus, un virus gigante. Può infettare organismi chiamati amebe, ma non piante o animali.
Questi virus che ritornano in vita dopo un lunghissimo letargo, vengono chiamati “zombie” e possono rappresentare un problema sanitario, poiché conservano le loro proprietà infettive. E nel permafrost questi virus sono tantissimi e potrebbero riemergere da un momento all’altro. Addirittura, secondo una ricerca dell’università di Aarhs e Aberystwyth, la fusione dei ghiacciai potrebbe rilasciare 100.000 tonnellate di microbi entro la fine del secolo.