Gli alieni non cercano la Terra per colpa del sole I Tutte le ipotesi sul perché non incontreremo mai gli extraterrestri
Gli alieni rivivono sempre nella nostra mente e la nostra fantasia li disegna nei modi più bizzarri possibili.
Ce li immaginiamo rinchiusi in super tecnologica navicelle spaziali alla ricerca di nuovi mondi da colonizzare. A volte li percepiamo addirittura come una minaccia, brutti, cattivi, spietati e con la voglia di ucciderci per insediarsi sul nostro pianeta. Eppure non ne abbiamo visto nemmeno uno.
Molto spesso li pensiamo come sono stati realizzati all’interno di film fantascientifici e, a volte, facciamo confusione tra di loro. Magari ci affiora alla mente E.T. che vuole rapire e distruggere tutta l’umanità. Il potere della mente umana fa brutti scherzi. E, pare, che gli alieni non ci fanno neanche visita in realtà.
Perchè gli alieni non ci fanno visita?
Secondo il paradosso di Fermi, gli alieni prima di decidere se colonizzare o meno una stella o un pianeta, potrebbero valutarne età e durata della vita. E il nostro Sole potrebbe essere considerato “un astro di serie B” da civiltà extraterrestri avanzate, poiché ha una vita residua troppo breve.
“Ma se soltanto nella Via Lattea ci sono tra i 100 e i 400 miliardi di stelle, e ognuna di esse è il potenziale centro di riferimento per un sistema planetario, come mai con tutte queste infinite possibilità di vita, nessuno si è ancora palesato? Siamo davvero soli, nell’Universo?”
Questa è una domanda, in risposta al paradosso di Fermi, pubblicata in uno studio sull’Astrophysical Journal, una delle più importanti pubblicazioni scientifiche specializzate nel campo dell’astronomia e dell’astrofisica.
Ed Enrico Fermi ha sostenuto che “fatta eccezioni di incontri ravvicinati prossimi, il dilemma è destinato a rimanere insoluto”. Tuttavia sono state formulate soluzioni affascinanti. Una di queste, ad esempio, sostiene che gli alieni siano troppo evoluti per accorgersi della nostra presenza. O, ancora, potremmo aver vissuto in ere temporalmente distanti e non esserci mai incrociati.
Le asserzioni di due ricercatori sugli studi dei colleghi circa il paradosso di Fermi e il modo di colonizzare degli alieni
Due ricercatori del Blue Marble Space Institute of Science di Seattle e dell’American University di Washington, Jacob Haqq-Misra e Thomas J. Fauchez, scrivono che molti studiosi danno per scontato che le stelle siano tutte attraenti allo stesso modo. E, invece, potrebbe non essere affatto così. Una civiltà in espansione si stabilisce su sistemi stellari di piccola massa di classe spettrale K o su stelle nane di tipo M, evitando astri di massa maggiore per massimizzare la sua longevità all’interno della galassia.
Il ciclo vitale delle nane rosse, più fredde e meno luminose rispetto al Sole, è di gran lunga superiore a quello di tutte le altre stelle conosciute. Per noi umani non fa molta differenza che una stella abbia davanti a sé ancora 5 miliardi di anni come il Sole, o 10 mila miliardi di anni. Ma per una civiltà extraterrestre che voglia colonizzare altri mondi, conoscere la longevità di una stella è cosa molto importante.