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Smart Working, tutto quello che puoi fare per ridurre i consumi e tagliare la bolletta

I principi chiave dello Smart Working sono autonomia, flessibilità, responsabilizzazione, valorizzazione dei talenti e fiducia.

In Italia ci sono ben quattro milioni di lavoratori in questa modalità. Una vera e propria rivoluzione del mercato del lavoro che ha modificando le abitudini di vita di questi lavoratori del nostro paese.

Questa nuova modalità di lavoro, prima poco messa in atto, si è resa necessaria per limitare la diffusione del Coronavirus e, di conseguenza, contagi e suoi imprescindibili danni. Questo cambio di modalità di lavoro è stato fondamentale e benefico per l’intera popolazione italiana.

Ma ha portato però anche tante difficoltà modificando di molto le abitudini dei lavoratori e non solo. Anche delle loro famiglie. Vediamo innanzitutto come è stato definito lo Smart Working o lavoro agile dalla legge prima della sua definitiva consacrazione in pandemia.

Il lavoro agile in Italia è “una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività lavorativa”. Così è derubricato in Gazzetta Ufficiale!

Smart Working: quali sono i vantaggi e gli svantaggi del lavoro agile.

Innanzitutto, prima di parlare di benefici e svantaggi di questa nuova forma di lavoro, bisogna dire che, se per gli italiani è stata una novità, in Europa è una forma di lavoro già ampiamente utilizzata da anni.

I benefici sono sotto gli occhi di tutti. In primis non c’è più da percorrere il tragitto da casa al lavoro. Si può dormire un po’ in più o sfruttare il tempo risparmiato per dedicarsi alla propria famiglia. Quindi lo Smart Working è una modalità che aiuta il lavoratore a conciliare con più facilità i tempi di vita e di lavoro. In questo modo si aumenta anche la produttività.

Oltre i vantaggi personali ci sono anche quelli a livello ambientale. Infatti, c’è meno inquinamento dovuto alla presenza di mezzi di trasporto privati per andare alla sede lavorativa.

Come tutte le cose, oltre i vantaggi, il lavoro agile ha portato anche degli svantaggi. Uno dei rischi principali è quello di creare un unico, lunghissimo, giorno lavorativo, rischiando di rendere i lavoratori disponibili quasi 24 ore su 24.

Per alcuni genitori, poi, lavorare da casa costituisce un problema quando i figli sono a casa. Questa è una situazione difficile poiché sono costretti ad operare in ambienti poco adatti alla concentrazione, dovendo badare ai figli oltre a lavorare.

Inoltre lo Smart Working dovrebbe ottimizzare le tecnologie e gli strumenti per migliorare la produttività. Il lavoro dovrebbe essere per obiettivi, puntando sulla collaborazione e sulla responsabilizzazione di ogni individuo coinvolto nel processo e, in ultimo, sulla fiducia e sull’autonomia.

Un problema importante dello Smart Working riguarda il caro bollette. Come fare per risparmiare?

Oltre a richiedere le agevolazione previste dal governo, quel che resta da fare è attuare qualche piccolo accorgimento per risparmiare sulla bolletta dell’elettricità che, tra luce, computer e altre apparecchiature, rischia di risucchiare tutto lo stipendio, al netto del risparmio che si ha con lo Smart Working.

Innanzitutto, possiamo richiedere il bonus bollette. Per richiederlo c’è bisogno di un ISEE fino a 12000 € e il suo ammontare varia appunto in base a questa dichiarazione fiscale. Un altro modo per non sentire il peso intero della bolletta è pagarla a rate. Il peso economico verrebbe distribuito nell’arco dei dieci mesi successivi. Ovviamente, per scegliere questo metodo di pagamento, non bisogna essere morosi e la prima rata deve essere di importo pari almeno al 50 % del totale.

Oltre i bonus e le rateizzazioni, ci sono accorgimenti che valgono sempre ai fini del risparmio. Bisognerebbe utilizzare lampadine led che consumano meno energia, addirittura il risparmio ammonterebbe al 90%. Infine, una volta che si è finito di lavorare, bisognerebbe spegnere del tutto il PC e togliere la spina dalla presa di corrente.

Published by
Angelo Costantino