Nel lontano 2010, la società che lavora nel settore tecnologico Oracle chiamò Google in causa, ed il motivo sarebbe stato l’utilizzo non permesso delle API di Java su Android, ed oggi finalmente il processo si è concluso a favore dell’azienda californiana, evitando cosi una multa di circa 9 miliardi di dollari.
Il processo nei primi anni si è rivelato a favore di Oracle (che è proprietà della Sun Technologies, quindi di Java), ma negli ultimi tempi la posizione da favoreggiato è passata a Google, infatti il giudice William Alsup ha affermato che l’utilizzo delle API Java da parte di Google (anche se senza il permesso di Oracle) è stato di equo utilizzo e perciò nessun diritto d’autore è stato violato.
Prevedibilmente i due colossi della tecnologia restano con reazioni opposte, Google dichiara che “il verdetto secondo cui Android ha fatto un equo utilizzo delle API di Java rappresenta una vittoria per tutto l’ecosistema di Android, per la comunità di programmazione di Java e per gli sviluppatori software che fanno affidamento sull’utilizzo libero e aperto dei linguaggi di programmazione per realizzare innovativi prodotti per consumatori”.
Oracle non riesce ad accettare la sentenza, infatti farà appello per ottenere ciò che vuole, ma il verdetto è duro da cambiare.