La Nasa, grazie alle immagini fornitegli dalla sona New Horizons ha rilevato la presenza di misteriose colline “galleggianti” nel cuore di Plutone. Gli studiosi pensano che possano trattarsi di grandi frammenti, provenienti dalle grandi regioni montuose che coprono la superfice del pianeta, trasformatisi poi in ghiaccio fino allo Sputkin Planum, ovvero la più grande pianura ghiacciata presente sul pianeta, vasta oltre 800 chilometri. Un altro accumulo di montagne ghiacciate è quello scoperto dall’equipaggio della Challenger Colles, ovvero una superfice di oltrew 60 chilometri per 35.
Gli scienziati sostengono che poichè l’acqua ghiacciata è meno densa dell’azoto ghiacciato, le presunte colline stanno galleggiando proprio sopra un mare di azoto congelato, e si muovono nel tempo con lo stesso principio di spostamento degli Iceberg nel Mar Glaciale Artico del nostro pianeta. Quando le colline di ghiaccio passano nella Sputnik Planum rimangono in balia dei moti convettivi dell’azoto ghiacciato e vengono “spinte” verso i confini, dove poi si raggruppano formando una catena lunga almeno 20 chilometri.
Oggi, la Nasa, osservando attentamente le immagini provenienti dalla sonda New Horizons, scattate lo scorso 14 Luglio, ha dichiarato che alcune delle montagne ghiacciate presenti nella pianura possano essere delle vere e proprie catene montuose formate da acqua ghiacciata che si sono staccate dal confine occidentale della Sputnik Planum. La Nasa definisce questa scoperta come l’ennesima conferma del fascino che circonda l’attività geologica di Plutone.