Addio a Marvin Minsky, il padre dell’intelligenza artificiale
L’intelligenza artificiale perde uno dei suoi padri, addio al professor Marvin Minsky.
E’ morto a Boston all’età di 88 anni, stroncato da un’emorragia cerebrale lo scienziato Marvin Misky, il celebre professore che ha dedicato la sua vita allo studio ed al perfezionamento dell’intelligenza artificiale. Nato nel 1927 da una famiglia ebrea, partecipò attivamente al secondo conflitto mondiale, per poi laurearsi in matematica nel 1950 ad Harvard. A 24 anni la sua prima invenzione, il dispositivo a valvole Snarc, ovvero una macchina di apprendimento casuale a rete neurale, due anni dopo costruì il primo microscopio confocale. Nel 1963 sviluppò il primo display grafico, ed insieme al pedagogista Seymour Papert la prima versione di Logo, il linguaggio di programmazione basato su grafica e geometria di base.
Il titolo di “Padre dell’intelligenza artificiale” non arriva a caso. Minsky nel 1958 fondò il primo laboratorio di Intelligenza artificiale, ovvero l’attuale Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory, dove ha trascorso la maggior parte della sua vita, le sue più grandi ricerche sono state effettuate proprio in questo laboratorio situato a Boston. Minsky ha lavorato su progetti importanti, quali lo sviluppo di mani robotiche, e una volta fondato il MIT Media Lab iniziò a lavorare su dispositivi indossabili, interfacce tangibili e affective computing. Nella sua lunga carriera il premio più riconosciuto è stato il prestigioso A.M. Turing Award, consegnatogli nel 1969.
Marvin Minsky non fu solo un “pioniere della scienza” come lo definisce Daniela Rus, direttrice del MIT. Il professor Minsky collaborò alla realizzazione del celeberrimo fiml di Stanley Kubrik ‘2001 Odissea nello Spazio’, rischiando anche la sua vita a causa di un incidente avvenuto durante le riprese. E fu sempre lo stesso Minsky a suggerire la trama del primo ‘Jurassic Park’ a Michael Chricton. Marvin Minsky è stato anche uno scrittore, dobbiamo a lui volumi del calibro di ‘La società della mente‘ e ‘La macchina delle emozioni‘. Il suo ultimo liro pubblicato è stat0 ‘The Emotion Machine: Commonsense Thinking, Artificial Intelligence, and the Future of the Human Mind‘, nel 2006, e proprio in queste pagine è spiegato il lavoro di una vita, e tutto ciò che riguarda l’evoluzione delle macchine e dei robot.