Guerre nucleari, riscaldamento globale e virus geneticamente ingegnerizzati. Secondo Stephen Hawking questi 3 sarebberi i rischi più grandi per l’intera umanità, e teme che ulteriori progressi in campo scientifico e tecnologico possano ingannare gli essere umani rischiando un “autogoal” letale per tutti. Secondo il noto scienziato prima o poi, l‘umanità stabilirà colonie abitabili su altri pianeti, approfondendo la questione Hawking sostiene che seppur le probabilità per un disastro per il pianeta terra siano molto basse, potrebbero accumularsi nel tempo, diventando una certezza tra 1000 o 10.000 anni, e che non prima di un altro secolo saremo in grado di costruire sistemi autosufficenti da posizionare nello spazio.
Lo Science Editor di BBC, David Shukman ha sottolineato con ironia il fatto che una figura chiave del palcoscenico della scienza ritenga il progresso e l’evoluzione addirittura un rischio. Non molto tempo fa lo stesso Stephen Hawking aveva dichiarato di essere abbastanza convinto sul fatto che l’intelligenza artificiale possa provocare l’estinzione della razza umana. Lo stesso Shukman ha poi chiesto al professor Hawking alcuni consigli da dare a tutti i giovani scienziati. Concludiamo l’articolo riportando la risposta del noto astrofisico britannico alla domanda di Shukman, e chiedendovi un vostro parere sulla questione!
Dovrebbero mantenere il senso della meraviglia per il nostro vasto e complesso universo. Dal mio punto di vista, è stato un tempo glorioso di essere vivi e fare ricerca nella fisica teorica. Non c’è nulla come l’attimo Eureka, di scoprire qualcosa che nessuno sapeva prima. Le future generazioni di ricercatori devono essere consapevoli di come il progresso scientifico e tecnologico sta cambiando il mondo, e aiutare il grande pubblico a capirlo. In una società democratica, questo significa che tutti devono avere una conoscenza di base della scienza per prendere decisioni consapevoli per il futuro. Allora, bisogna comunicare chiaramente ciò che si sta cercando di fare nel campo della scienza, e chissà, si potrebbe anche finire per capirlo da soli.