Pur non volendo, Microsoft pare costretta a tornare in tribunale, la causa è una class-action di massa iniziata dai numerosi possessori di XBoX 360, sostenendo che i dischi inseriti nella console uscivano graffiati e quindi non più funzionabili. La Corte d’appello federale aveva precedentemente dichiarato il caso chiuso nel 2012, ma questa nuova mozione contro Microsoft ha “costretto” la Corte a rivedere il caso, adesso spetterà alla Corte Suprema statunitense decidedere se continuare o meno il processo.
Le prime lamentele del caso iniziarono nel 2007 e fecero letteralmente il giro del mondo. Molti utenti Microsoft sostenevano che la loro console graffiasse i loro supporti ottici rendendoli non più leggibili. Microsoft come prima mossa sostenne che solo lo 0,4% delle oltre 80 milioni di piattaforme avevano questo difetto, affermando addirittura che molti utenti avevano “sfruttato” questo difetto in modo illegittimo.
La cosa che ha fatto anche discutere è proprio il fatto che Microsoft fosse a conoscenza del problema tecnico, in quanto secondo una testimonianza proveniente dal Program Manager Hiroo Umeno, l’azienda di Redmond era a conoscenza del difetto, infatti nel 2008 aveva dichiarato: “Quando abbiamo scoperto il problema a Settembre od Ottobre (2005), quando abbiamo ottenuto un primo rapporto su come si muoveva il disco, sapevamo quale fosse la causa del problema”. E voi? Siete stati tra i possessori di XboX 360 con questo difetto?