Whatsapp censurato in Cina, minacce anche agli utenti di Telegram
La Cina ha sospeso la connessione internet a tutti gli utenti che utilizzano Whatsapp e Telegram con misure pesanti per chi aggira la censura.
La Cina ha iniziato a censurare tutti gli utenti che hanno installato sui propri dispositivi mobili delle app per la comunicazione istantanea come Whatsapp, Telegram e i servizi VPN per il virtual channeling. Secondo Electronic Frontier Foundation, un’azienda no profit che si occupa della tutela dei diritti digitali su internet, la prima regione a censurare questi servizi è stata Xinjiang, abitata dagli Uighuri, una minoranza musulmana. A quanto pare la repressione è iniziata dal 2009 con l’arresto di blogger ed editori e con l’adozione di un sistema che filtrava i contenuti internet. Per questo motivo in molti hanno preferito Whatsapp e Telegram per comunicare e scambiarsi informazioni, ma a Pechino tutto questo non è piaciuto.
Gli abitanti della piccola regione sono stati convocati in commissariato, e lo sblocco della connessione internet per molti di loro è avvenuto solo dopo una sonora ramanzina che, conoscendo il governo di Pechino, non deve essere stata poco severa. Un corrispondente del New York Times ha raccontato inoltre gli abitanti di Xinjiang vengono fermati anche ai posti di blocco stradali e gli agenti perquisiscono i dispositivi mobili in loro possesso per verificare se sono installati software per la cifratura.