Le applicazioni degli smartphone ci spiano
Secondo uno studio, alcune applicazioni installate sul nostro smartphone spiano i nostri spostamenti e le nostre abitudini, raccogliendo i nostri dati sensibili mentre usiamo il nostro dispositivo e inviando queste informazioni a società di marketing che le usano per scopi pubblicitari o ad enti governativi che possono cosi controllare la popolazione, in pratica le informazioni digitali che vengono registrate dal nostro smartphone vengono utilizzate dai governi, dalle aziende e dalle compagnie internet. Fieke Jansen, esperto della Ong Tactical Tech, ha spiegato che lo smartphone è un rilevatore di posizione molto potente in quanto sfrutta il triangolo dei ripetitori mobili, il Gps e il Wi-fi. Quando diamo il permesso alle app che scarichiamo di accedere ai nostri dati, in pratica “diciamo addio” alla privacy.
Le app che tracciano e spiano la nostra posizione non solo solo quelle delle mappe o i navigatori, iPhone per esempio raggruppa i luoghi visitati di frequente analizzando le nostre abitudini. Questi dati non vengono utilizzati senza il nostro consenso, ma possono essere utilizzati a scopo promozionale, quindi veniamo spiati per scopi commerciali. La stessa cosa accade per gli smartphone. Provate a fare una piccola prova, se siete utenti Google Mail vi basta andare in Google.it/locationhistory per analizzare i punti di accesso. Probabilmente nessuno di voi sa che questi dati vengono incrociati con il sistema onboarding e che i social network “comprano” i profili offline. Ecco perché quando navigate con il vostro smartphone trovate sempre i prodotti su misura per voi (e quel paio di scarpe che tanto desiderate acquistare!).