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Pelle artificiale: tatto ritrovato grazie alla biotecnologia

La pelle artificiale è stata ricostruita tramite una nuova tecnologia americana: permetterà di ritrovare il tatto

Purtroppo non è così raro imbattersi in una persona che, per un incidente o una patologia, ha dovuto subire l’amputazione di una gamba, piuttosto che di una mano o di qualche altra parte del corpo. Il danno sia fisico che psicologico che ne deriva è immenso perché la persona colpita sa di non provare più determinate sensazioni, ma con la pelle artificiale tutto questo sarà solo un ricordo.

Nonostante l’utilizzo di una protesi sostitutiva permetta di svolgere attività in modo discreto (basti pensare agli esempi in campo sportivo divenuti ormai famosi, come Giusy Versace) andrà sempre a mancare quella sensazione di sentire l’asfalto sotto i piedi. Ad ovviare a questo problema ci hanno pensato in America, dove un team di ingegneri biomedici, in California, coordinati da Zhenan Bao, ha messo a punto tramite la nanotecnologia la pelle artificiale. Inserita in un prototipo di arto in grado di inviare impulsi elettrici al cervello paragonabili a quelli del tatto. La persona minorata, grazie alla pelle artificiale potrà infatti tornare a provare quelle sensazioni che aveva perso la speranza di sentire. Tutto ciò, siamo sicuri, sarà di notevole aiuto anche per la sfera psicologica dell’individuo, che grazie alla pelle artificiale potrà sentirsi più al pari con il resto della società.