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Agricoltura: 21 milioni di euro stanziati per le biotecnologie

Agricoltura e biotecnologie, 21 milioni di euro stanziati dal Ministero delle politiche agricole, serviranno a sperimentare nuove tecniche di cisgenesi e di genome editing.

Sono 21 i milioni di euro investiti nelle biotecnologie sostenibili stanziati nella Legge di stabilità. Il MIPAAF (Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali) ha reso ufficiale la notizia, affermando che si tratta du un piano articolato in 3 anni gestito dal Centro di Ricerca specializzato del ministero, uno dei settori più professionali nel campo della ricerca agroalimentare.

Vogliamo tutelare al massimo il nostro patrimonio unico di biodiversità. Che è il tratto distintivo che fa dell’Italia un punto di riferimento per il mondo a livello agroalimentare. Per farlo investiamo nella ricerca pubblica, concentrando le risorse su un programma di attività che punta su innovazione e sostenibilità.

Queste le parole del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina, che non può che ritenersi entusiasta del piano appena approvato, dato che fino ad oggi il Governo non aveva mai stanziato fondi per questo tipo di risorse. Fanno parte del progetto anche le ricerche in laboratorio con tecnologie biosostenibili, come il genome editing e la cisgenesi, che permettono una miglioria genetica senza alterare le caratteristiche di base del sistema agroalimentare. Questo metodo è utilizzato in molti paesi europei, tra i quali oltre l’Italia anche l’Olanda ed altri stati membri.

Questi prodotti sono simili a quelli ottenuti tramite incroci tradizionali, ed il settore maggiormento coinvolto è quello vegetale, questo sistema andrebbe a migliorare la sotenibilità, la qualità e la produttività di tutto il sistema. La cisgenetica in Italia viene già utilizzata da tempo per gli alberi di melo, in modo da aumentarne la resistenza ai patogeni e sui pioppi per modificare la forma di crescita ed infine per migliorare la qualità delle proteine presenti nel grano duro. Tuttavia alcune organizzazioni scientifiche non inseriscono i prodotti ottenuti tramite cisgenesi negli OGM transgenici, poichè ritengono che vengano ottenuti tramite un meccanismo diverso rispetto a quello tradizionale.